Schiacciata con cipolle, rosmarino e paprika… a mio nonno

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-Pizzipì che fai? Sento un buon profumo!

-Sto preparando la schiacciata alle cipolle e rosmarino, nonnino!

-Oh! Ma chi te lo fa fare? Hai già tanti impegni, il lavoro, due bambini, la casa. Io proprio non capisco!

-Ma io lo faccio con piacere, lo sai che mi è sempre piaciuto cucinare…E poi volevo farti un regalo, per ringraziarti dello splendido tagliere che hai ricavato da quella vecchia tavola.

-Ma non mi devi ringraziare, io non ho niente da fare tutto il giorno, specialmente d’inverno lo sai mi annoio un po’. Senti, vado giù all’orto a cogliere un peperoncino e a vedere le zucche, poi ritorno così assaggio la schiacciata!

Abitiamo nella stessa casa, io e i miei nonni. Una villa costruita da mio nonno, mattone dopo mattone, divisa in tre appartamenti. Tutte le mattine quando esco passo a salutarlo. Ci auguriamo una buona giornata, sempre. Mi chiede come abbia passato la notte e altrettanto faccio con lui. Quando torno da lavoro, passo a salutarlo e ci chiediamo come sia andata la giornata.

Lo trovo spesso seduto vicino alla stufa intento ad intagliare qualche ramoscello, si costruisce spiedi, cucchiai e simili. Ha quest’abitudine da quando era bambino, portava le poche bestie al pascolo, appoggiava la sua schiena al tronco di un albero e intagliava. Non ha mai curato per bene questa passione, intagliava a tempo perso, non ha mai pensato di farne fortuna. Eppure è così bravo…ma difficilmente ai suoi tempi si coltivavano le passioni, e nonostante il benessere economico sopraggiunto con gli anni, certe abitudini sono dure a cambiare.

E’ stato un grande carpentiere, temuto e rispettato. Un carattere duro, impenetrabile, troppo serio. Anche con i suoi quattro figli. Un uomo tutto di un pezzo, di quelli che non ti danno mai soddisfazione, mai un complimento. Di poche parole.

Con il passare degli anni si è ammorbidito.

Trascorre le sue giornate a coltivare la terra, a innestare le piante, ad intagliare. Ha molto tempo per riflettere, per ricordare. Ama i film western, li guarda con il volume altissimo.

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E queste sono le sue mani, indurite e consumate dal duro lavoro…a sei anni come regalo di compleanno ricevette una zappa, piccolina come lui, e una borsa di pezza, dove mettere un pezzo di pane duro e una fettina di formaggio. Aveva il compito di portare al pascolo le poche bestie. Spesso il suo piccolo pasto finiva prima che facesse l’alba, tanta era la fame. La povertà era totale, non c’era spazio per le coccole, si lavorava, giorno e notte.

Sua mamma, la dolce bisnonna Peppa, fu rubata (nel senso letterale della parola) da quello che diventò suo marito, poi padre dei bambini, e che la lasciò poco dopo. Lei fece crescere i suoi cinque figli da sola, lavorando nei campi di giorno e cucendo la notte, nella piccola capanna che era la loro casa, illuminata da una candela.

Poi la guerra e le macerie, un fratello esploso davanti agli occhi di mio nonno, e lui ancora ragazzino con queste mani gli costruì una bara con le legna trovate nel bosco. Quando mi racconta il suo passato io mi strazio, la sua voce trema e dai suoi occhi sfugge qualche lacrima. Io ascolto, e dentro mi sento morire. È il mio leone, ha 85 anni e un’energia spropositata ancora. Sono fortunata, ho davvero tanto da imparare da un uomo così.

Ho preparato questa schiacciata con cipolle e rosmarino perché lui la adora….è un lusso per me coccolarlo in questo modo, lui che di carezze non ne vuole, lui che preferisce una tavola imbandita, in ricordo e memoria della tanta fame che provava.

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Schiacciata con cipolle, rosmarino e paprika

Ingredienti:

  • Farina manitoba, 450 gr
  • Lievito di birra secco, 3 gr
  • Acqua tiepida, 350 ml (circa)
  • Miele fluido, un cucchiaino
  • Sale fino, 1 cucchiaino colmo
  • Rosmarino secco tritato, 1 cucchiaino
  • Cipolle rosse, 2
  • Rosmarino fresco, qualche rametto
  • Sale grosso, un cucchiaino
  • Paprika forte, q.b.
  • Olio evo, q.b.

Procedimento:

  • Sciogli il lievito in mezzo bicchiere di acqua tiepida (prelevata dal totale) assieme al miele, e lascia riposare un istante. Setaccia la farina e disponila a fontana, aggiungendo anche il rosmarino secco. Versa l’acqua contenente il miele e il lievito e inizia a mescolare, aggiungendo anche il resto dell’acqua, gradualmente. Dopo circa 10 minuti che stai impastando, aggiungi anche il sale fino e incorporalo all’impasto. Dovrai ottenere un impasto morbido, molto elastico e liscio. Impastalo, per almeno quindici minuti, praticando pieghe e stiracchiamenti. Disponilo in una capace ciotola unta di olio evo, copri con pellicola trasparente e avvolgi in un canovaccio, fai riposare a temperatura ambiente un’oretta, poi trasferisci in frigo per almeno dieci ore.
  • Togli quindi l’impasto dal frigorifero, fallo riposare una mezz’ora a temperatura ambiente, lavora di nuovo l’impasto per almeno dieci minuti, poi rimettilo nella ciotola, copri con pellicola e avvolgilo in un canovaccio. Riposa a temperatura ambiente almeno 5 ore.
  • Disponi l’impasto su un piano infarinato, lavoralo brevemente con il mattarello, stendendolo in forma circolare, disponilo su una teglia unta d’olio evo, copri con un canovaccio e fai riposare mezz’ora.
  • Taglia la cipolla a rondelle, disponila sulla superficie della schiacciata assieme ai rametti di rosmarino, aggiungi la paprika e il sale grosso, irrora con abbondante olio evo e metti in forno caldo a 230° per circa 25 minuti.

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24 thoughts on “Schiacciata con cipolle, rosmarino e paprika… a mio nonno

  1. Tesoro, che bel post…
    Si vede quanto amore tu abbia per lui, ma anche quanto ne abbia lui per te, sotto questa dura corteccia fatta di esperienze e vita.
    Leggere le tue parole mi ha fatto venire la pelle d’oca, tanto sono belle e profonde.
    Mi hai fatta commuovere..
    Ti abbraccio

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    • Bianca, grazie. Sì, mio nonno è davvero importante, lo amo molto. Mi sento male al solo pensiero che si stia avvicinando il suo tramonto…poi lo vedo, magari arrampicato su un albero che mangia una mela appena colta, coi suoi denti bianchissimi (calcola che non è mai stato dal dentista 🙂 ) e mi rincuoro. Ti stringo tanto, spero non ci siano tanti disagi per via del maltempo su da voi…Ale

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  2. Sento un affetto sincero e profondo per lui. Non potrei non adorare quello che fa parte del tuo mondo, e che ha contribuito con il sangue e la vita a costruire quello che sei.
    Per favore auguragli buona giornata anche per me e stasera, quando torni, sempre da parte mia, fagli una carezza in più che se la merita.
    Ti sento battere nel cuore!

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  3. Persone preziose e sempre più rare. Vorrei anche io coccolare i miei nonni ma se ne sono andati troppo presto e tutto ciò che mi resta è il ricordo della mia infanzia con loro e degli odori che mia nonna spargeva per tutta casa con i suoi manicaretti. Non c’era una cosa che mia nonna paterna non sapesse fare e so che da lei avrei imparato tante cose. Comunque resta sempre il ricordo e l’amore per la buona cucina. Fai bene a coccolarlo tuo nonno, tutti i tuoi e i suoi gesti rimarranno indelebili nel cuore.
    Bacio

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    • Francy, i nonni sono un tesoro prezioso…a me ne restano solo due ormai, ma rispetto a tanti posso considerarmi fortunata. Probabilmente è l’amore per noi misto a saggezza che li rende così speciali e inimitabili. ..ti bacio! ❤

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  4. e io lo sapevo già quando ho visto le fotografie su facebook che quando sarei arrivata a leggere questo post lo avrei fatto con le lacrime agli occhi.
    Sei fortunata ad avere ancora tuo nonno con te…anche io ne ho ancora uno e anche io come te,ogni giorno passo da casa o in campagna a salutarlo,a fare due chiacchiere e quando non riesco a farlo spero sempre il giorno successivo di avere ancora la possibilità di trovarlo e fare ancora tutto ciò.
    Dentro di me è ancora troppo forte la perdita delle mie amate nonne avvenuta ad un mese e mezzo di distanza proprio lo scorso anno..non puoi capire cosa darei per rimediare al tempo perso con loro…
    scusa se mi sono dilungata tanto….prendo il fazzoletto ed asciugo le lacrime.
    Saluta tuo nonno e fagli i complimenti per la bella nipote che ha,piena di sani valori…ti abbraccio!!

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    • Barbara, ricordo il tuo post in cui parlavi nostalgica di tua nonna. A me restano soltanto i nonni paterni, quelli materni li ho vissuti pochissimo perché ci dividevano 700 km e a loro dedicavamo solo le vavanze. Di loro mi resta qualche ricordo, qualche canzone, alcuni profumi e le fotografie. Con i nonni che mi restano cerco di fare del mio meglio, assorbo e respiro più che posso. Grazie della sensibilità puntualmente mi dimostri. Ti stringo forte. Fortissimo.

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